Forni per la ristorazione: quali tipologie esistono

Forni per la ristorazione: quali tipologie esistono

I forni professionali sono attrezzature che vengono ampiamente utilizzate nella ristorazione per la preparazione di molti piatti. Possiamo dire, a grandi linee, che le differenze tra i vari forni riguardano la modalità di cottura, la trasmissione del calore e le funzioni tecniche che variano a seconda del modello utilizzato.

Per rendere i forni per la ristorazione il più versatili possibili, adattandoli alle più disparate esigenze dei ristoratori, i produttori partono da una base comune a tutti per poi aggiungere funzioni in più quali, ad esempio:

 

 

– ventole di convezione
– schermi di controllo touch
– carrelli di scarico/carico

 

 

I forni professionali sono composti da 3 parti principali:

 

 

–  La camera di cottura: ovvero dove viene inserita la pietanza che si andrà a cucinare. Qui troviamo il cielo (parte alta) e la platea (parte bassa).

–  Lo sportello: indispensabile per isolare la camera dall’esterno che può essere verticale oppure orizzontale, in base al modello di forno.

–  Elemento riscaldante: ha la funzione di riscaldare la camera di cottura con diversi tipi di combustibile.

 

 

Quali tipologie di forni professionali ci sono?

 

 

Ad oggi sono presenti sul mercato quattro diversi tipi di forni professionali con caratteristiche diverse e adattabili alle varie esigenze aziendali:

 

 

1 – Forni a vapore: permettono di cuocere solo tramite lessatura senza consentire l’apertura dello sportello, questo perché lavorano con vapore sotto pressione.

2 – Forni a termoconvezione: oltre a riscaldarsi molto velocemente mantenendo la temperatura, questa tipologia di forni consentono la cottura di più piatti contemporaneamente.

3 – Forni statici: richiedono un tempo maggiore per potersi riscaldare oltre a non permettere la cottura di più alimenti perché si rischierebbe di andare a mescolare gli odori

4 – Forni a bassa densità di calore: è possibile mantenere la pietanza ad alte temperature per 24 ore, evitando la formazione di fumi e la fuoriuscita dell’umidità dalla camera di cottura.

 

 

Come è possibile cucinare la Pinsa?

 

 

La nostra filosofia consiste nel garantire la possibilità a qualunque ristoratore di poter servire ai propri clienti una Pinsa di altissima qualità in poco tempo e senza dover avere necessariamente una specializzazione nella panificazione.

Infatti la nostra base Pinsa precotta di alta qualità è già pronta da condire e infornare, tu dovrai solo occuparti di qualche piccolo accorgimento.

La nostra base Pinsa può essere cotta nel:

 

 

  • Forno bar: ti basterà prendere la teglia, ruotarla in modo che la base sia rivolta verso l’alto e poi lasciarla all’interno. Accendi il forno e settalo a 250° C, quando sarà caldo puoi infornare la Pinsa per 5-6 minuti a seconda della farcitura e croccantezza desiderata.
  • Forno convezione: inserisci la teglia con il fondo rivolto verso l’alto, imposta il forno a 250° C ed imposta il timer per 5-7 minuti a seconda della farcitura. Quando il forno è caldo, inforna la Pinsa e lasciala cuocere.
  • Forno a Pietra Professionale: setta la temperatura a 300°C, regola il cielo al 70% e la platea al 30%. Noi consigliamo una cottura tra i 4 ed i 7 minuti in base al tipo di farcitura utilizzata.

 

Nella nostra pagina dedicata, puoi trovare tecniche e consigli su come preparare e condire la nostra Pinsa per un risultato da vero professionista.

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